Dell'ordine Ionico

Trascrizione commentata e illustrata tratta da: Andrea Palladio, I quattro libri dell'Architettura, pp. 28-36

 
Immagine a pagina 30.

L'ordine Ionico ebbe origine nella Ionia - provincia dell'Asia [regione dell'Asia Minore, lungo la costa del Mar Egeo, comprendente 12 città, tra le quali Mileto ed Efeso]- e di quest'ordine si legge che fu edificato in Efeso il tempio di Diana. Le colonne, con capitello e base, sono alte nove teste, cioè nove moduli: perché per testa si intende il diametro della colonna, preso alla base. L'Architrave, il Fregio e la Cornice sono alti la quinta parte dell'altezza della colonna [1.8 moduli, ovvero 1 modulo e 48 minuti - arrotondati a 50 da Palladio -, posto che il modulo è diviso in 60 minuti].

Nei colonnati più semplici gli intercolunni sono pari a due diametri e un quarto [gli interassi sono dunque pari a 3.25 moduli, ovvero 205 minuti]; e questo è l'intercolunnio più bello, chiamato Eustilo da Vitruvio. Nel caso di archi, i pilastri sono larghi un terzo della larghezza dell'arco stesso e gli archi sono alti, alla chiave, due volte la larghezza.

Se alle colonne Ioniche si aggiungerà il Piedistallo, come nel disegno degli archi [pag. 30, libro I], questo si farà alto la metà della larghezza dell'arco stesso. [Nel disegno l'interasse è pari a 437.5 minuti, ai quali si dovranno sottrarre 60 minuti dei due raggi e 53 minuti (26.5x2) per la parte rimanente del pilastro e pertanto la larghezza dell'arco, secondo le quote scritte, è pari a 324.5 minuti: il piedistallo sarà dunque alto 162.25 minuti, ovvero 2 moduli e 42.25 minuti. Palladio costruisce un piedistallo alto 2 moduli e 38 minuti.]

Il piedistallo si dividerà in sette parti e mezza [ciascuna pari a circa 21 minuti]: la Base sarà alta 2 parti [42 minuti, lettere I e K della figura a pag. 32], una parte per la Cimasa [lettera G] e quattro e mezza resteranno al Dado [lettera H].

La base dell'ordine Ionico è alta mezzo modulo e si divide in tre parti [Palladio si riferisce qui alla descrizione vitruviana dell'ordine, come specificherà più avanti]: una si dà allo Zocco, che sporge di un quarto di modulo. Le altre due parti si suddividono a loro volta in sette: tre per il Bastone, due per il Cavetto superiore e altrettante per quello inferiore, il quale dovrà sporgere più dell'altro. Gli Astragali devono essere alti l'ottava parte del Cavetto. La Cimbia della colonna è alta un terzo del Bastone della Base: ma se si farà la base congiunta con la colonna, la Cimbia sarà più sottile, come ho già detto per l'ordine Dorico. Lo sporto della Cimbia è pari alla metà di quello già detto [un ottavo di modulo]. Queste sono le misure della base Ionica, secondo Vitruvio.

Ma poiché in molti edifici Antichi si vedono, per quest'ordine, basi Attiche - che più mi piacciono -, sopra il piedistallo ho disegnato la base Attica [pag. 32], con quel bastoncino sotto la Cimbia [lettera C]. I grafici segnati con la lettera L descrivono due diverse forme per le imposte degli archi […]. Queste imposte sono alte una volta e mezzo lo sporto del pilastro rispetto alla colonna [26.5x1.5=39.75 minuti, in realtà 42.25 minuti].


Immagine a pagina 32.

Legenda tavola a pag. 32

A            Vivo della colonna
B            Tondino e Cimbia, parti della colonna
C            Bastone superiore
D            Cavetto
E            Bastone inferiore
F             Orlo che poggia sulla Cimasa del Piedistallo
G            Cimasa [che è possibile costruire in due modi, posti a destra e a sinistra della base]
H            Dado
I              Base [come per la cimasa]
K            Orlo della base
Il piedistallo è formato dagli elementi da G a K 

Per fare il capitello si divide il piede della colonna in diciotto parti e diciannove di queste [63 minuti e 1/3] costituiscono la profondità e la larghezza dell'Abaco. L'altezza del capitello, con le volute, sarà pari alla metà dell'Abaco: sarà dunque alto nove parti e mezza [31 minuti e 2/3]. Una parte e mezza si dà all'Abaco con la sua Cimasa [5 minuti, anche se Palladio assegna un'altezza di 3 1/3 all'abaco e di 1 3/4 alla cimasa o listello, per un totale di 5 minuti e 1/12].

Le altre otto parti [per un totale di 26 minuti e 2/3] restano alla Voluta, che si costruisce in questo modo: dall'estremità della Cimasa si rientra di una parte delle diciannove [3 minuti e 1/3] e da questo punto si fa cadere un filo a piombo, che divide a metà la Voluta. Trovato, su questo segmento chiamato Cateto, il punto che separa le quattro parti e mezza superiori dalle tre e mezza inferiori, questo costituisce il centro dell'occhio della Voluta. Il diametro di questa è pari ad una delle otto parti [3 minuti e 1/3]. Dal centro si traccia una retta orizzontale che divide la Voluta in quattro parti. Nell'occhio si forma poi un quadrato, con lato pari al semi diametro dell'occhio [vedi grafico in alto a pagina 34 e in particolare il quadrato interno, con lati orizzontali e verticali]. Si tracciano poi le due diagonali del quadrato interno che individuano i punti nei quali deve essere posta la punta del compasso per tracciare la Voluta. Vengono così definiti, compreso il centro della Voluta, tredici centri.


Immagine a pagina 34.


Immagine a pagina 36.